Con un battito d’ali arriva all’improvviso.
Febbricitante e cangiante riflette la luce su ogni viso.
Come il primo primaverile tepore,
irradia, risveglia, ogni idea d’amore.
Chiudendo gli occhi mi accorgo, oramai,
che è in fiamme il mio cuore.
Se camminando guardo il cielo lassù
sperando in un segno o in un aiuto che tarda ad arrivare,
mi ricorda, in silenzio, leggera e soave
che la mia anima è pronta a salvare.
Se sanguino nell’oscurità dei miei rovi taglienti,
da una luce appare come salvezza, con i suoi colori sorridenti.
Volando mai pesante, vicina e sempre costante,
dalla mia parte rimane e senza mai essere ingombrante.
Incontrati come farfalla e fiore
sullo stesso terreno,
mi ricorda maternamente,
che dopo tempesta arriva sempre il sereno.
Plana con rispetto sui miei petali intrisi di paure,
senza timore, scosta dalle mie scelte la pesante scure
e accarezzandomi con le sue ali,
mi rinnova ogni attimo cure.
Quando vedo la mia immagine riflessa su di uno specchio infranto,
sebbene nata da un semplice baco, spazza via ogni mio pianto.
Se bramo della sua presenza
è perché ho capito, di quell’effimera e rapida vita, che della farfalla
scaturisce la sua vera essenza.
Colgo ogni attimo e lo imprimo nel petto,
perché ricordo a me stesso che una farfalla
la si custodisce in mano
ma con rispetto.
Ludovico Fremont